CUT 80 - Un viaggio primordiale


Seconda gara di Ultra Trail, questa volta sono in Puglia precisamente a Castellaneta in provincia di Taranto e in compagnia di mio padre. Sono sulla griglia di partenza insieme a tanti altri partecipanti di varie gare, 21/50/88 km, quest'ultima appunto alla quale parteciperò insieme ad altri 14 temerari. 


15 ore per chiudere la gara, allo start ci lanciamo lungo le strade piastrellate di pietra bianca del paese, un freddo pungente che viene dal golfo Jonico, uscita all'esterno del borgo, ci riversiamo sul single track che attraversa il canyon di questa magnifica terra. Da amante di geologia ed ambienti estremi, rimango affascinato dal lungo squarcio millenario sottostante il paese, dove nel corso delle ere geologiche si sono susseguiti eventi primordiali, come ad esempio le grotte di cui si compongono ed utilizzate durante il neolitico come insediamento umano fino agli anni 50, proprio per la stabilità termica e per il peculiare microclima. 

 

Il parco delle gravine, 28 mila ettari di estensione, una minima parte la attraverseremo tra i comuni confinanti, Laterza e Palagianello, correndo nel fondo del canyon, salendo a tratti su sentieri impervi, dove rovi di rose selvatiche, fichi d'india e biancospini la fanno da padrone. Numerose le tombe scavate nei banchi rocciosi. Le consistenti altezze e le notevoli pendenze dei versanti delle gravine, nonché il particolare microclima, hanno permesso nel tempo la conservazione di habitat straordinariamente ricchi, sia come flora che come fauna e microfauna. Insomma un percorso molto tecnico, difficile e a tratti anche pericoloso, dove le discese lungo i dirupi del canyon si rendono scivolosi per i sassi e la brecciolina, mettendo a dura prova l'esperienza di ognuno di noi, ma sicuramente ripagati dalla bellezza di luoghi senza tempo. 


Salto da una roccia e l'altra, attraverso immensi oliveti, nell'aria un profumo inebriante di olio, rigenerante quasi per i chilometri fatti, frutteti e alberi di melograno, cave di pietra, poi i tratti nei paesi, dove le persone restano incuriosite dal nostro passare perché scortati dalla polizia locale. Vialoni infiniti costeggiati da alberi da frutto e campi arati. Al 40° km ristoro e controllati dai volontari del 118, qualche concorrente si ferma lì e non riprenderà la gara, mangio qualcosa, bevo tanto e riparto subito, voglio finire la gara in meno ore possibile. per diversi km corro da solo, ho capito che questo momento mi penalizza in ogni gara, infatti al 60° km ho una crisi di paranoia per la tanta solitudine. Che faccio? Sono stanco e si sa la stanchezza gioca brutti scherzi, Chiamo a casa, chiamo Vale, le chiedo di parlarmi anche se non le rispondo, parlo con le bimbe, mi domandano che sto facendo, un po' alla volta riprendo coscienza, bevo un paio di gelo che subito entrano in circolo, si riparte, parlare fa sempre bene.


Becco qualche concorrente anche se non si parla è già tanto avere qualcuno davanti a te. Faccio amicizia con Stefano, di lì in avanti percorreremo i restanti km insieme sostenendoci a vicenda. Anche lui è un po' in crisi, intanto cala il buio e per un breve tratto perdiamo la rotta, km in più che influiscono tanto sulla stanchezza accumulata. 





Gira e rigira ritroviamo le fascette segnavia mosse dal vento e arrotolate tra i rami di albero, si scende di nuovo nella gravina quella che sarà una vera mazzata. Le gambe distrutte e provate dalla prima discesa e poi risalita affrontando gli ultimi 350 gradini che ci riconducono al paese e insieme mano nella mano trionfanti tagliamo il traguardo. CUT80 archiviata con un bel 4° posto, che dire, soddisfatto!!







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