Dov'è la gente di montagna?

La terra è gelida, il cielo fermo, immobile, soffiate di vento di tagliano la faccia, il respiro è spezzato, mi copro per non far passare il freddo all'interno del cappotto, inutilmente, "Burian" si fa sentire, dicono stia per arrivare il grande freddo .... -8°; -12° .... tutto si farà ancora più bianco....
"Buran o Burian o Burağan " il vento di aria gelida, caratteristico delle steppe della pianura russa, porterà il blizzard e tanta neve, ruggirà e si infurierà contro le nostre finestre di casa, mentre noi staremo al caldo, comodamente seduti sul nostro divano a bere una rilassante tisana bollente, senza neppure farci caso a quello che succede all'esterno.

 
 
 
Nonostante il freddo, sono andato alla ricerca dei pastori di Frosolone e delle mandrie di bovini al pascolo, sono andato alla ricerca dei suoni dei campanacci e dei latrati dei cani da guardia, sono andato alla ricerca del puzzo di sterco e del piscio di vacca..... ho trovato solo la desolazione del bianco gelato e il sibilo del vento siberiano....
 

...camminando lungo la strada di montagna, mi accorgevo di non lasciare impronte del mio cammino, come se io in quel momento non ero li, ma in un sogno, sul mio divano di casa a grattarmi la pancia, "io ero li ma non ero li", il vento spazzava via le mie orme di cammino e dove pestavo la neve con il piede, era praticamente congelato.
Ma dove sono i pastori, dov'è la "gente di montagna"? Le masserie sono chiuse, urlo per chiamare qualcuno, nessuna risposta, nessun abbaiare di cane....

 
 

Mi sono intrufolato nelle stalle delle bestie, il vento che entra fa muovere le catene e le corde appese al soffitto, un leggere puzzo di merda arieggia nell'aria, niente di fastidioso, anzi quasi piacevole come odore, ricorda la vita del pastore che ogni giorno si prodiga nel suo umile lavoro, in cambio di qualche caciocavallo o latte da vendere giù in paese o nelle città.
 
 

 
....farei cento volte una vita del genere a contatto con la natura che una vita mediocre dentro una claustrofobica città. Spesso con mia moglie parliamo a tavola del cambiamento che vorremmo fare, della vera vita che vorremmo vivere, lontano dai pregiudizi delle persone e dai rumori di tutti i giorni. Un cambiamento radicale che sicuramente migliorerà il nostro essere al mondo. Ci siamo dimenticati di come si vive una vita lontano da tutto, sono alla continua ricerca della felicità nei posti che vedo, li porto con me a casa e li racconto davanti ad un piatto di pasta al pomodoro. Faccio foto e racconto quello che ho vissuto in quel momento.....
 
 
....tornerò di nuovo su questi monti, racconterò di quelle persone che incontrerò per strada e della loro vita in montagna, pesterò merde di vacca e mi farò rincorrere dai cani, pregherò con il frate eremita e accarezzerò la pietra lavorata dallo scalpellino.... con o senza Burian!!!
 

 
 
 

 
 
 

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